L’accordo è stato siglato con la Federal Trade Commission, l’ente statunitense che tiene d’occhio i comportamenti anti-concorrenziali. Il problema per il quale Apple si è vista costretta a pagare è che sembra che per i bambini sia stato troppo semplice effettuare degli acquisti in-app, facendo ricadere poi il conto sui genitori. Ad esempio, alcuni genitori si sono trovati a spendere oltre 2500 dollari per gli acquisti effettuati dai propri figli.
Il rappresentante della Ftc ha dichiarato che: “Questo patteggiamento è una vittoria per i consumatori colpiti dal metodo ingiusto con cui Apple calcola le bollette”, anche se l’azienda di Cupertino afferma che la necessità di proteggere i bambini sia sempre stata ben chiara e tra le priorità dell’app store. “L’accordo di oggi con la Ftc estende il nostro programma di rimborso esistente per acquisti in-app che potrebbero essere stati effettuati senza il permesso dei genitori”.
L’azienda di Cupertino sarà tenuta a informare via email i consumatori interessati sulle modalità per ottenere il rimborso a loro spettante.
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